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La Francia senza Europa

Il est sorti ! Tous ceux qui connaissent l'Italie et s'intéressent à la géopolitique connaissent Limes, LA revue italienne de Géopolitique, mélange d'Hérodote, Foreign Affairs et Politique étrangère, avec des cartes car ils ont le tropisme géographique. Les Italiens, comme souvent les latins (je pense aux Portugais mais aussi aux Sud-Américains) partagent avec la France une vision autonome de la géopolitique, bien différente de la simple géographie politique anglo-saxonne, ou des International studies des mêmes Anglo-saxons.

Voici donc que Limes publie ce jour son numéro trimestriel qu'elle consacre à la France. Beaucoup de très belles signatures : Védrine, Lacoste, Harbulot, Tenzer, Courmont, Gounin, Paillard, Dazugan, Verluise, mais aussi des amis comme Mazzucchi et Bricet des Vallons. J'ai l'immense honneur de signer l'article de tête, qui se fait écho de considérations dont vous avez déjà entendu parler sur égéa ou lu dans la NRG. J'aime bieN le titre qu'ils ont donné : L'unica alternativa dell'America

  • La Francia esprime un modello nazionale e universale fondato sulla diversità, non omologabile a quello statunitense. Arroganza e fissazione per gli anglosassoni. Le nuove parole d’ordine: potenziamento marittimo ed espansione in Africa.

Sommaire détaillé ci-dessous, cartes en lignes accessibles sur le site de Limes....

EDITORIALE - L'impossibilità di essere normali

PARTE I A CHE SERVE LA FRANCIA

Olivier KEMPF - L'unica alternativa dell'America La Francia esprime un modello nazionale e universale fondato sulla diversità, non omologabile a quello statunitense. Arroganza e fissazione per gli anglosassoni. Le nuove parole d’ordine: potenziamento marittimo ed espansione in Africa.

Manlio GRAZIANO - La Francia al di là dello specchio I francesi non riescono a venire a patti con un mondo nel quale non sono più centrali. Le polemiche contro la globalizzazione non tengono conto del successo delle imprese nazionali nei nuovi mercati. L’ossessione dell’‘invasione’ che non c’è.

Didier LUCAS - I campioni nazionali, misura della nostra potenza nella competizione globale Per restare fra i Grandi, dobbiamo creare sempre nuove aziende di punta. Decisiva la penetrazione nei mercati emergenti, con l’aiuto dello Stato. La Francia si piazza tra quarto e quinto posto nelle classifiche Top 100, 200 e 500 di Forbes, incalzata dai Brics.

Hubert VÉDRINE - 'Finiamola con la missione universale' Conversazione con Hubert VÉDRINE, già ministro degli Esteri francese, a cura di Lucio CARACCIOLO

Thomas VAN DER HALLEN - La missione della Francia tra mito e realtà Da primogenita della Chiesa a sorella maggiore degli altri Stati: che ne è del doppio afflato messianico che ha ispirato nei secoli la geopolitica della ‘Grande’ e ‘Cristianissima’ Nazione? Il battesimo di Clodoveo e la Rivoluzione. Il colpo di teatro libico.

Francesco MARGIOTTA BROGLIO - La laicità non è più sacra Che cosa significa separazione fra Stato e Chiesa nel frammentato scenario georeligioso della Francia attuale? Le scelte di Sarkozy. Le sfide dell’islam. Il proliferare delle sètte. La Santa Sede teme Hollande. Modello Québec?

Nicolas TENZER - Vietato pensare in pubblico Il declino della potenza francese e la mancanza di un chiaro concetto strategico impediscono a Parigi di formulare una visione del mondo e del proprio posto in esso. Il provincialismo delle élite. Il confronto impietoso con gli anglosassoni.

Nicolas MAZZUCCHI - Una potenza geoeconomica molto speciale Il paese che ha fondato il pensiero geoeconomico e che si è dotato di una strategia dirigista paga lo scarso peso nelle organizzazioni internazionali. Una sfera d’influenza estesa da Capo Nord al Sahel e da Gibilterra allo Stretto di Hormuz. I Bric copiano la Francia.

Christophe-Alexandre PAILLARD - Energia per la Francia Il caro-bolletta è una realtà ormai strutturale. Di fronte a un Medio Oriente instabile e a un’Europa latitante, Parigi studia le contromosse: diversificazione dell’import, sviluppo del ‘carbone pulito’ e delle rinnovabili, rilancio del nucleare.

Pierre VERLUISE - Le lezioni della crisi: Europa più debole, Germania più forte Le conseguenze per la Francia del terremoto economico mondiale: svanisce il sogno della difesa europea, per il quale Sarkozy aveva sacrificato l’autonomia francese nella Nato. Berlino frustra le ambizioni di Parigi a un rapporto paritario. Le tensioni con Londra.

Denis DURAND - Senza euro niente grandeur La Francia si scopre vulnerabile agli attacchi dei mercati e punta sullo sviluppo dell’Eurozona per difendere i suoi capitali. Un’alternativa al dollaro? Parigi può contare più di altri sull’efficienza di uno Stato forte e sul suo status di città-mondo.

Hugo VERGÈS - Orizzonte 2025: come provare a rimanere grandi Sviluppo asiatico, decollo africano, risveglio arabo, crisi economica. Il ridimensionamento dell’Occidente castiga i sogni transalpini di grandeur. Dall’Ue al G20, dall’Onu alla ‘diplomazia culturale’, Parigi ha ancora delle chance.

Yves LACOSTE - Come abbiamo riscoperto la Geopolitica Morte e resurrezione di una parola scomoda: dalla proscrizione postnazista al rilancio nel 1979, grazie a un articolo di Le Monde. Il ruolo del Sessantotto e la fucina di Hérodote. Le ritrosie della politica e le resistenze dell’accademia. Cos’è l’analisi geopolitica.

Anne-Marie CORDELLE - Francofonia è soft power La rete che unisce individui e Stati attorno alla lingua e ai valori francesi sta assumendo un peso crescente, anche grazie allo sviluppo demografico dell’Africa. La ‘diplomazia di influenza’ secondo Abdou Diouf. Ci vorrebbe un Brasile francofono.

Christian HARBULOT - L'economia come arma Le teorie economiche dominanti in Occidente non colgono il cambio di paradigma in corso: la conquista dei mercati come fattore di sviluppo e di potenza per gli Stati. Il fattore territoriale. La riscoperta di Braudel. Il controllo delle risorse vitali e le strategie predatorie.

Edoardo BORIA - Capire i francesi attraverso le carte Quali tratti e rivalità nazionali identificano meglio i nostri cugini d’Oltralpe e il loro paese? Con il rischio di cadere nello stereotipo, ecco un tentativo di definirli per metonimia visiva utilizzando mappe e altre illustrazioni a tema geografico.

PARTE II TEATRI DELLA POTENZA

Ulrike GUÉROT - Je t'aime moi non plus: la faglia del Reno non è più la stessa Il senso di superiorità tedesco verso la Francia, alimentato negli ultimi vent’anni, fragilizza le relazioni della ‘coppia’. I giovani non si capiscono più. Hollande diffida del modello germanico. Miti, stereotipi e ignoranze reciproche. Serve una riforma politica dell’Ue.

Hans KUNDNANI - AAA, leader europeo cercasi La vulgata vuole la Germania ‘guida naturale’ dell’Europa. In realtà Berlino non è all’altezza, perché la sua insistenza sul rigore mina la stabilità, vero imperativo di una potenza egemone. L’esempio americano. I limiti della Stabilitätskultur. Ci attende il caos?

Joachim BITTERLICH - Il tandem franco-tedesco deve integrarsi per integrare l'Europa Cinquant’anni dopo il Trattato dell’Eliseo, la ‘coppia’ che forma la spina dorsale dell’Ue vive una crisi di incomprensione. L’agenda di Hollande e Merkel deve combinare rigore e sviluppo. Il ruolo di Monti, che a Bruxelles scontentò equamente francesi e tedeschi.

Luigi SPINOLA - Roma-Parigi, variazioni asimmetriche Le ragioni storiche, culturali ed economiche che impediscono lo sviluppo di un rapporto paritario tra Francia e Italia. Impotenti contro l’invasione dei capitali d’Oltralpe e lo ‘scippo’ del Mediterraneo, confidiamo che la crisi azzeri le distanze.

Georges-Henri BRICET DES VALLONS - Undici anni di mezza guerra in Afghanistan (2001-2012) al servizio degli americani La Francia ha partecipato alle operazioni contro i taliban per ragioni puramente diplomatiche, legate all’alleanza con gli Stati Uniti. Le truppe sono state mandate al fronte senza strategia. Il coraggio del generale Desportes. Le false promesse di Hollande.

Federico PETRONI - Piccolo atlante dell'impero africano e di ciò che ne resta Sulla spinta degli interessi economici e della missione civilizzatrice, nello scorcio finale dell’Ottocento Parigi organizza il suo vasto impero africano, destinato a durare fino a mezzo secolo fa. Il ruolo delle esplorazioni. Il trauma dell’Algeria. La Françafrique.

Yves GOUNIN - Ite missa est? Contro alcuni luoghi comuni su 'Sarko l'Africano' Stando ai suoi esegeti, la geopolitica di Sarkozy in Africa si sarebbe risolta in un’ambizione frustrata. Eppure, alla verifica dei fatti molto è cambiato dai tempi della Françafrique. Le lotte di potere fra i diversi poli dell’esecutivo.

Steven EKOVICH - Washington-Parigi, alleate riluttanti Il rapporto franco-statunitense poggia su valori e interessi comuni, ma sconta forti pregiudizi reciproci e un antiamericanismo radicato nella cultura francese. Da de Gaulle a Hollande, la Francia ha sempre reclamato spazio. Due idee della Nato.

Yannick MIREUR - Visto da Parigi l'Atlantico è più stretto Nell’ultimo decennio, le percezioni reciproche di Francia e Stati Uniti sono migliorate sensibilmente. Malgrado pregiudizi e diffidenze, i due paesi si piacciono. Mai come oggi francesi e americani affrontano sfide politiche, economiche e sociali simili.

Barthélémy COURMONT - La Cina non è vicina Parigi deve sempre più passare per l’Ue nel rapporto con Pechino. In questo modo rischia di perdere parte del suo rilievo per il partner cinese. Il fallito tentativo francese di abolire l’embargo europeo sull’esportazione di armi alla Repubblica Popolare.

Jean-François DAZUGAN - Nel Maghreb si riparte da zero La cecità di fronte alle rivolte è il frutto avvelenato dell’abitudine a un modello di ‘stabilità autoritaria’ ormai compromesso. La diplomazia da salotto, costante politica da de Gaulle a Sarkozy, ha fatto il suo tempo. La Francia parli alle società arabe.

Régis SOUBROUILLARD - E il Qatar comprò la Francia Lo spericolato shopping dell’emirato nell’Esagono, incentivato da Sarkozy. La potenza di Aljazeera e quella del fondo sovrano Qia. Il vettore antisaudita e filosalafita della petromonarchia araba. Come al-Ṯānī manipola Parigi. Il caso al-Qaraḍāwī.

Alessandra BIANCHI - Psg, il gol di Dōḥa nel calcio francese Con l’acquisto del Paris Saint-Germain, il Qatar vuole dominare il campionato. La creazione di due canali televisivi sportivi e la certezza di sbaragliare il mercato. L’obiettivo è geopolitico: far breccia nell’immaginario collettivo dell’Europa.

Bernard E. SELWAN EL KHOURY - Beirut è ancora la Parigi del Medio Oriente? Storia, demografia ed economia erodono l’impronta culturale francese in Libano. Il paese dei Cedri, già porta di Francia sull’Oriente, guarda oggi all’America e al Golfo. Il ruolo dei maroniti. L’influenza di Ḥizbullāh. Cosa resta del ‘metodo Place de l’Étoile’

PARTE III FRANCIA, PLURALE E SINGOLARE

Bruno PAUVERT - Anatomia della Legione straniera Corpo d’élite e refugium peccatorum, microcosmo a sé stante ma aperto al mondo. La crema dell’esercito francese è uno strano connubio di opposti, in cui si specchiano i mutamenti del nostro tempo. Il sistema di reclutamento e la gerarchia di un club per pochi.

Christophe-Alexandre PAILLARD - La Nuova Caledonia vale più di un nichelino Il Territorio d’Oltremare ospita ingenti riserve di nichel, metallo povero ma dall’enorme valore industriale. In passato l’instabilità politica ne ha messo in forse lo sfruttamento, ma oggi il business è in mano franco-caledone e tale dovrebbe restare.

Thierry POUCH - La battaglia campale di monsieur l'Agriculteur Brasile, Cina e Argentina si sono ormai affermate come potenze agricole, usurpando il ruolo che fu di Usa e Francia. La demolizione della Pac lascia Parigi sola di fronte al mercantilismo tedesco e sudamericano. La Wto è al capolinea.

Sonia ANTON - Geocritica di Le Havre Una ricostruzione della topografia socio-economica della città, attraverso le rappresentazioni letterarie e artistiche dei suoi quartieri e luoghi chiave. Il legame con Parigi. Il trauma del 1944. Le citazioni di Sartre, Queneau, Simenon, Dubuffet.

LIMES IN PIÙ

Giuseppe SACCO - La crisi e il mondo reale (2) La grande recessione è frutto di una rivoluzione del sistema produttivo, che ha avvantaggiato i grandi patrimoni a danno dei redditi da lavoro. Il decollo dell’Asia e la fuga dei capitali soffocano l’Occidente, stretto fra debito e disoccupazione di massa.

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